Siamo tutti interconnessi

Siamo tutti interconnessi. Volenti o nolenti facciamo tutti parte della rete, o meglio di una rete relazionale ampia che è l'umanità che ha espresso un mezzo estremamente potente che è la rete di Internet. Non possiamo dire di esistere indipendentemente dagli altri, in un certo senso non possiamo dire di essere disconnessi. Abbiamo sempre creato strumenti che ampliassero le nostre capacità conoscitive, percettive e relazionali. Anche quando le automobili erano del tutto meccaniche e in esse non c’era la più piccola parte di elettronica, esisteva comunque un cruscotto che riassumeva e evidenziava le informazioni essenziali, come quanta benzina ci fosse nel serbatoio o se era il momento di cambiare l’olio al motore. Avevamo mezzi conoscitivi che ampliavano la nostra percezione e la nostra conoscenza. E di certo non pensavamo allora che tali mezzi potevano essere in qualche modo alienanti.

Oggi abbiamo la rete di Internet, piena zeppa di informazioni, di luoghi dove incontrare altre persone, relazionarci, innamorarci o odiarci. Ne possiamo essere influenzati, o arricchiti, possiamo leggere e scoprire storie di altre persone, o venire a conoscenza di fatti ed eventi di cui i media tradizionali non parlano. C’è un archivio in continua evoluzione e questo non peggiora la nostra condizione, la può solamente migliorare. È sbagliato sostenere che passare ore di fronte al pc sia una forma di alienazione. Come per ogni strumento il risultato finale dipende dall'uso che se ne fa. 

Ma la rete è molto di più di questo. Quando penso ad Internet mi viene alla mente il mito della rete di Indra. Il mito parla di una rete che era sospesa sopra la reggia del dio Indra, simbolo delle forze naturali che nutrono e proteggono la vita. Tale rete si estende all’infinito in ogni direzione fino ad includere ogni aspetto dell’esistenza non solo umana ma di tutte le cose. In ogni intersezione, in ogni nodo di questa rete c’è una gemma lucente e riflettente. Ogni gemma riflette tutte le altre in modo da amplificare il bagliore di ciascuna di esse. Sebbene il loro numero sia infinito, nessuna di tali gemme esiste senza le altre o ne è indipendente. Ciascuna di esse è ínterdipendente da tutte le altre. Quando ne appare una, appaiono tutte le altre, se non ne appare una, non ne appare nessuna. È un mito che appartiene alla filosofia buddhista. Esprime una realtà fondamentale: l‘interdipendenza di tutte le persone e di tutte le cose. Significa che per quanto ci sforziamo di pensare a noi stessi come entità autonome o autosufficienti siamo in realtà comunque legati gli uni agli altri da relazioni indissolubili. Una espressione molto semplice quanto efficace è "nessun uomo è un’isola"

"No man is an Iland, intire of it selfe; every man is a peece of the Continent, a part of the maine..."

(John Donne)

Per me la vita è una continua crescita interiore, se vogliamo intima, eppure conosco molto di me e continuo a conoscere molto di me solo in relazione con tutti gli altri. A prima vista questo può sembrare un paradosso, ma non lo è se pensiamo che non possiamo conoscere altri che noi stessi e interagire con gli altri ci fa scoprire chi realmente siamo. Quindi la metafora di Indra non è solo un espediente affascinante di riflessione intellettuale, è più una considerazione quotidiana e vicina all’esistenza più semplice. Quando miglioro me stesso, miglioro anche gli altri e Internet rappresenta uno strumento concreto per questa crescita personale e umana.

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